di veglie

Nell’orto degli olivi si sono addormentati sfiniti, oppressi da tristezza o incapacità di comprendere quanto vissuto con il Maestro. In questa notte in tutte le chiese, diverse persone semplici o complicate, ferite o contente, comunque vive, amate, si daranno il cambio per vegliare il Santissimo nelle cappelline laterali. Invece io sono a casa, sveglia, ma stordita dalla febbre, alta… dolorante, ma col cuore colmo di gratitudine. E il sapore dolce del pan di ramerino assaggiato sfidando la nausea da malanno di stagione.

Don Bernardo, il nuovo viceparroco a San Jacopino, ordinato sacerdote da neanche un anno (quasi un anno, via, inizio aprile dell’anno scorso), emozionato a presiedere la messa in Coena Domini. Stavolta è stato lui a versare acqua dolcemente calduccina sul mio piede sinistro, poi asciugato con l’asciugamano bianco… e, sul mio piede come sui piedini di undici bambini, quasi tutte bambine, una ragazza e un bambino, ha portato con delicatezza il bacio di Gesù … Dio in ginocchio a lavare la fatica e il dolore di ogni caduta… Dio in ginocchio come una mamma davanti ai suoi bambini amati…Dio a farsi Maestro di amore rivelato in gesti prima che in parole, la Parola ci insegna come si fa verità.

Tra i dodici, tre bambine che si stanno preparando alla prima Comunione, me, una delle loro catechiste, e altri bambini, anche più piccoli

Foto scattate dalla cara Antonietta, ricordo di emozioni che non svaniranno comunque

I bambini, le bambine… una lavanda dei piedi commovente. Don Bernardo era molto emozionato, Isabella spaventata prima, contenta dopo. Maddalena sorriso negli occhi, Selene piccina seria e presa… un dono nel dono, una cascata di grazia. E un soffio di bellezza “non importa, non deve tornare tutto, non devi meritare proprio nulla… ti salvo io, vi salvo io, accogli e fidati” GRAZIE

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