Diladdarno, una notte

Firenze notturna, foto di Riccardo Magherini

Una notte di marzo, in Borgo San Frediano, un giovane fiorentino è morto. Era spaventato, confuso, disarmato, chiedeva aiuto… sono arrivati i carabinieri e l’hanno tenuto fermo a terra per diversi minuti. Poco dopo è morto. Era in preda a una crisi di panico, dicono sia morto per asfissia, chiedeva aiuto, ricordava che aveva un bimbo piccino… 
Riccardo Magherini, ex calciatore delle giovanili viola, fratello di Andrea, babbo di Brando,  amico di tanti, avrebbe compiuto quarant’anni in questo mese, il 17 giugno.

Riccardo Magherini giovanili viola

E martedì lo hanno ricordato in tanti. Gli volevano bene in tanti, davvero, perché era un ragazzo speciale, estroso, fragile, certo non un violento. E la sua morte è stata un insulto alla ragione e al cuore.

Riki flash mob di maggio

La notte tra il 2 e il 3 marzo, Riccardo, immobilizzato a terra gridava “Aiuto! Non mi ammazzate… ho un figliolo piccino”. Sul suo corpo escoriazioni e lividi su gambe, braccia, volto, schiena denunciano la violenza testimoniata da più parti. Violenza subita da chi avrebbe dovuto aiutarlo.
A un certo punto venne chiamata anche l’ambulanza invocata da chi non c’è più e chiamata in ritardo da chi forse non pagherà… senza fretta, “freddo non ne prende, con due carabinieri sopra”.
Ci sono video, registrazioni di telefonate, testimoni intimiditi… due testimonianze in particolare sono state raccolte in modo inquietante:


“… circostanze molto gravi. Una è la ragazza che per prima, parlando con un cronista di “Repubblica”, ha raccontato di calci sferrati su Riccardo mentre era a terra ammanettato. Racconta di essere stata convocata al palazzo di giustizia alle ore 9,30 dell’8 marzo con una comunicazione alle ore 22 del 7 marzo. Spiega che il suo interrogatorio è durato dalle 9,30 alle 15. Dichiara: “Prima che iniziassi a rispondere alle domande, uno dei carabinieri ha definito il mio atteggiamento “immorale” poiché non mi ero rivolta immediatamente di mia spontanea volontà nei loro uffici e “avevo preferito lasciare interviste a sconosciuti”(cioè un giornalista – ndr)”. La ragazza racconta di essersi messa a piangere e di aver spiegato che l’atteggiamento del carabiniere la metteva in soggezione, che aveva ricevuto la convocazione con pochissimo preavviso e che quel giorno stesso sarebbe dovuta partire per Roma. “A questo punto – racconta – lo stesso carabiniere mi ha detto con un tono arrogante e minaccioso che ovunque mi fossi trovata lui stesso sarebbe venuto a cercarmi”. Aggiunge che durante tutto il corso della sua deposizione “il carabineire e il poliziotto presenti mi hanno fatto specificare che mi trovavo a mio agio e mi hanno ripetuto frequentemente di ricordarmi del reato di falsa testimonianza”.

Sconcertante anche il racconto dell’altra testimone. Lei conosceva di vista Riccardo Magherini e per un attimo se lo era visto salire sulla sua auto mentre percorreva Borgo San Frediano e Riccardo era fuori di sé, convinto che qualcuno volesse ucciderlo. Poi, dopo aver assistito al fermo, era tornata a casa. Riferisce che alle 5,15 fu svegliata dalla telefonata di un maresciallo dei carabinieri che la convocò seduta stante in caserma in Borgognissanti, spiegandole che era urgente perché c’erano delle vetrine infrante, un furto (di un telefonino) e c’era bisogno della sua testimonianza in vista del processo per direttissima. In realtà Riccardo Magherini era stato dichiarato morto al pronto soccorso di Santa Maria Nuova alle 3 del mattino, quindi non poteva esservi alcun processo per direttissima. Ma la testimone, giunta verso le 6 in Borgognissanti, riferisce che, alla sua richiesta di informazioni sullo stato di salute di Riccardo Magherini, il maresciallo rispose in maniera evasiva. “Come sta questo ragazzo? E’ in ospedale?” Risposta: “Eh sì”. “Ma gli faranno un Tso (trattamento sanitario obbligatorio)?” Risposta: “Mi sa che glielo hanno già fatto”. Riccardo era già morto da ore e alla teste, invece, fu fatto credere che doveva deporre in un processo per direttissima. E quando riferì che il fermo era avvenuto senza violenza ma di aver visto dei calci mentre l’arrestato era a terra, si accorse che il maresciallo non premeva più sui tasti del computer. Protestò. Risposta del maresciallo: “Non so, la deposizione è la sua, signorina, lo vuol scrivere?”.

Ci sono testimoni, video, tentativi di alterare le indagini e ci sono un fratello, un padre, tanti amici che non stanno zitti. A maggio, “gli amici del Maghero” hanno organizzato un flash mob impressionante.

Riki flash mob 10 maggio Riki flash mob di maggio

e commovente. Ché se non vengono le lacrime agli occhi a vedere Brando, due anni, con quella maglietta… (molti avevano indossato una maglietta con la scritta “Riki è…” “mio fratello”, “mio amico”, “mio cugino”…)

Riki mio babbo

 

Mi rifiuto di pubblicare qui le foto del suo cadavere, ma un’occhiata basta a capire che non è morto per l’attacco di panico.
Qui lo ricordo così, col suo sorriso strappato troppo presto a chi lo amava

Riccardo Magherini e gigli

a piedi nudi

12.6.2014 fotogramma dal video del saggio
e pancia all’aria

12 giugno 2014 prima del saggio danzadopo due anni dall’ultimo saggio di danza orientale

2012 saggio danza… era giugno 2012 e già ero incinta di Viola, senza saperlo.

saggio-danza-giugno 2012Poi neanche col pancione avevo smesso, una vera gravi-danza:

a danza col pancione

Dopo il parto e l’allattamento, ripresa lentamente la danza e finalmente, giovedì sera, il saggio.

12.6.2014 ancora un fotogramma dal video del saggio

Una bella esperienza, una serata divertente dopo tante tensioni. Grazie

12 giugno 2014 foto di gruppo dopo il saggio danzaE intanto Viola se la dorme a piedi nudi tra le sbarre del lettino

14 Viola dorme a piedi nudi

frutti

13 Luna e nuvole

“Arriva un momento in cui i figli ti si staccano dalle mani, come sull’altalena, quando li spingi per un pezzo e poi li lasci andare. Mentre salgono più in alto di te, non puoi fare altro che aspettare, e sperare che si reggano saldi alle corde. L’oscillazione te li restituisce, prima o poi, ma diversi e mai più tuoi”
(Paolo Giordano
)13 maggio con Viola e altalena

Non è ancora arrivato quel momento, Viola è ancora piccola e molto attaccata a me, però…

20 tra Viola e Michelela compagnia degli altri bambini inizia a farsi più allettante che stare sempre e solo con la mamma, specie se spunta un pallone…

26 Ianis e Viola

e la padronanza di gambe e piedi spinge ai primi tentativi di indipendenza. Forse.

1 in direzione ostinata e contrariaMentre giugno porta avanti una promessa golosa di estate

fine maggio frutta a cenati guardo dormire e guardo le nostre foto e 1 mano spero di saperti tenere la mano finché vorrai,  senza frenare il tuo desiderio di volare più in alto di me, di noi… non solo in altalena

2 giugno Viola in altalena