il rientro…

va reso più dolce con le immagini raccolte per via e più piccante coi doni portati in città

ieri sera, sul tardi, siamo tornati.
A Firenze, dove abitiamo, ma… non ‘a casa’.
Non mi sento più a casa in alcun posto a lungo e mi sento un po’ a casa un po’ ovunque per un po’…


Nuvola, vivo con il vento. Amo viaggiare, amo partire, non mi piace arrivare, soprattutto per stare.


Tornati ieri sera, bagagli in parte ancora sparsi in corridoio, panni stesi e qualcosa già piegato e messo a posto, ma l’anima è rimasta tra gli scogli della Calabria, il borgo valdese di Gardia,

gli incontri a senza fiato di cui racconterò

alla faccia del virtuale

16 agosto 2019 a Fiumefreddo con Viola, Anna Ringa e Sandro

e la scoperta di Fiumefreddo,

i tramonti sul mare

IMG_20190818_194353

e l’Abbazia di Montecassino…

sì, perché il viaggio era lungo e abbiamo pensato bene di allungarlo ulteriormente!

Sandro mi ha fatto proprio un bel regalo portandomi a visitare la ricostruzione della ricostruzione della ricostruzione della ‘casa’ di San Benedetto.

Amo viaggiare e conoscere, amo le visite in più e la vista della bellezza ovunque.

Avrei tanta voglia di raccontare tutto e non so da dove cominciare, tante foto, anche troppe, tante emozioni… mai troppe, mai troppe le emozioni. Amo vivere

 

Assenza in casa, presenza in cuore.

Mentre in tanti scrivono elogi, ricordi, parole nobili, alte e ben elaborate in tua memoria, voglio ricordarti come in quella foto con me nata da poco, non ne ho memoria di pensiero, ma di sentire… al sicuro come tra le tue braccia non mi sono mai più sentita.
E considero un regalo grande esserti stata accanto nell’ora della tua morte, poter accogliere tra le mie braccia di donna ormai adulta, mamma, disincantata a volte, ancora troppo ingenua forse, le tue ultime parole di amore puro e fede profonda. Non volevi tornare all’ospedale, babbo Lodo, mi hai chiesto di pregare con te per aiutarti nel momento del passaggio… GRAZIE

Oggi inizio a rendermi conto della tua assenza, potente quanto la tua presenza negli anni in cui eri un vulcano, prima della malattia  che ti ha allontanato un po’ dal mondo, non dalle finestre sul mondo e sull’eterno fuori dal mondo, che ti ha sottratto in parte a chi ti ricorda e onora come maestro, guida, professore, intellettuale, collega… e ti ha dato tutto a noi come marito (mamma sente tanto il vuoto, ora), babbo indimenticabile, suocero amato e nonno dolcissimo…

Fino al funerale, il tuo corpo è rimasto in casa, la sera stessa della tua morte, Viola, cinque anni, lo ha visto e salutato e il mattino dopo si è svegliata presto e ha fatto un disegno con “lettera dietro”:

25 luglio 2018 Viola per il nonno dis

“…lo so che il nonno è morto, ma io gli ho scritto una letterina che lui non può leggere, così me lo ricordo meglio… e ora che è andato in Cielo da Gesù gli voglio ancora più bene”

Ma ieri iniziava a prenderla peggio… non voleva andare al centro estivo “perché oggi portano in cielo il nonno” e la sera “ma, dopo che è stato un po’ da Gesù, quando torna il nonno?” Il nonno non torna…

Il 25 luglio, il giorno dopo la morte, le parole di un amico:

“Ieri è morto Lodovico Grassi, vecchio amico e maestro, direttore emerito della Rivista Testimonianze, che aveva contribuito a fondare e diretto a lungo. Sono quindi quanto mai vicino alla famiglia, ed in particolare a Caterina, a Pietro e a Paolo in questo momento funesto.
Figura importante del cattolicesimo fiorentino, legato per una vita ad Ernesto Balducci e perciò particolarmente colpito dal vuoto lasciato anche nel suo mondo dalla prematura scomparsa di Padre Ernesto. 
Una conversazione con Lodovico non era un percorso ma una navigazione. Lodovico Grassi aveva inventato l’interattività e la multimedialità ben prima di Internet: apriva, parlando, una pagina dietro l’altra senza mai la pretesa di chiuderla ma solo per suggerire, incuriosire, evocare.
Intellettuale ricchissimo di cultura e umanità.
Sempre generoso di sè fino ad essere prodigo. Mai preoccupato di far fruttare i propri notevoli talenti, ma solo di distribuirli a chi mostrava interesse, accettando anche il rischio di sprecarli.
Ciao Lodovico anzi a te si può dirlo senz’altro nel senso piu pieno: addio caro Lodo!”
(Luca Biagi Mozzoni)

Babbo, scusa se ieri ho letto male, con poca voce… per il funerale, dopo aver chiesto consiglio anche a don Fulvio che è venuto a celebrare e ti ha accompagnato alle porte del cielo con la sua delicatezza unica, avevo scelto il mio amato Isaia. Ero incerta con un’altra lettura che a te forse sarebbe piaciuta di più, ma il funerale è anche o forse soprattutto per chi resta…

 

Oggi Letizia Pancani mi ha mandato un messaggio di Filippo, suo marito:

“… il pensiero alle tantissime occasioni di incontro con Lodovico quando andavo alla Badia Fiesolana a portargli le bozze di “Testimonianze”.
Ricordo con nostalgia la sua generosità nel dedicare un po’ del suo tempo al giovane (allora….) stampatore della rivista, la sua gentilezza nel richiedere qualche correzione dell’ultimo minuto, la sua cultura grande ma mai ostentata; sarei rimasto ore ad ascoltarlo parlare dei più disparati argomenti e non è retorico per me affermare che Lodovico è tra le persone che hanno contribuito significativamente alla mia crescita personale.
Insieme a Letizia lo ricorderemo sempre con molto affetto”

 

Ieri, tra chi ha parlato per ricordare il mio babbo, tengo in cuore soprattutto Andrea Cecconi, il caro Andrea che mi soccorse per strada dopo un incidente (sì, ho la scusa, ho battuto la testa da piccina!)… non so ridir quel che ha toccato tutti nel profondo.


…pomeriggio di lacrime e messaggi di condoglianze da tante tante persone… poi, la sera, fuori a rendere omaggio al tuo amore per la vita e la pace, per il sapere e i sapori, gli incontri e la musica, il buon cibo e la conoscenza di ogni cultura. Con l’amico Fulvio alla serata del Balagan Café già in mente da prima che tu, babbo mio adorato, ci lasciassi così. Nel giardino del Tempio c’è aria fresca anche nell’afa del luglio fiorentino,

con la Luna piena e la musica di Lyron Meyuhas con Manuela Iori (pianoforte e clarinetto) e Simone Solazzo (chitarra e violino). Canzoni bellissime che mettevano voglia di ballare…

Una dolce serata, tra il funerale e la notte più triste  – quella della consapevolezza che neanche il tuo corpo è più in casa – accanto a chi la mattina ti ha dato l’ultimo saluto prima di affidarti alle braccia del Padre.

E al comune amico, lo chef Jean-Michel Albert Carasso… ebbri di musica, un paio di aperitivi leggermente alcolici e la mania delle foto non solo alla candida sorella in cielo… ecco le strane ombre degli incapaci del selfie (moi et JM, don Fulvio ne ha scattato uno migliore, con la Luna e la Sinagoga alle spalle, ma non ce lo ha ancora fatto vedere!)

PS bastava aver un briciolo di pazienza… virtù che a me notoriamente manca

moi-fulvio-et-jm (2)

fiocchi di cielo

Nostalgia di quel silenzio soffice che scende a coprire spigoli, cancellare strappi, sfumare punte e nascondere ferite… 

Il freddo vero è arrivato, la neve, a Firenze, no.
Viola l’aspettava… spiava la danza di fiocchi nel vento…

il vento freddo che già in mattinata aveva portato riccioli bianchi (e dita viola mentre tornavo a passi svelti a casa)


e ci si era fatta la bocca, per uno spettacolo come verso la fine di dicembre nel 2010

anche se non si dimenticano i disagi di quel venerdì sera, quando lo sposo non tornava da lavoro, bloccato dalla neve e dal ghiaccio su strade impreparate a certi fenomeni… eppure, quel ritardo alla fine di una settimana di tensione, fece scattare qualcosa nel mio cuore incantato dalla coperta di zucchero a velo…

e lo scintillio del sole nel gelo del mattino dopo…

e poi le bacche rosse sul fondo bianco nel febbraio 2012, nel giardino vicino a casa,

e la neve che non ho fotografato quando ero ricoverata alla Maternità di Careggi, febbraio 2013… perché Viola è il mio fiore d’inverno, la mia briciola di luce nata di corsa mentre fuori si gelava …

Ieri, solo un

Valzer di fiocchi di neve, mentre i rami ondeggiano nel vento,
perché gli alberi non sanno volare,
ma oggi cielo e terra vogliono  danzare
insieme

(i miei post a bischero sciolto su fb… miele on line quando dentro brucia l’enfer)

 

però sono tornati a trovarci Giorgio e Simone, portando allegria e tenerezza e portandosi via la promessa di neve… 

se la sono portata a Roma!

oggi qui sereno e gelido… e buffo vedere ogni tanto nel sole che splende qualche balletto di neve portata dal vento,

forse da Monte Morello

 

 

 

 

un ultimo saluto

13-novembre-2016-verso-la-badia

sono riuscita a venirtelo a dare. Un ultimo saluto e un po’ del mio bouquet nuziale, con qualche foglia colorata di autunno. 
Erano diversi anni che non tornavo alla Badia.
Mi ha fatto male al cuore vederne la facciata coperta da teli e impalcature, l’ingresso sbarrato (si entra in chiesa passando dai locali dell’Università Europea). 

Bella, sempre incredibilmente bella la vista da quello spiazzo …
13-novembre-2016-prima-del-funerale-alla-badia
Una sigaretta in solitudine, sopraffatta dall’ondata di emozioni e ricordi.
Seduta su quelle pietre, da piccina, interrogavo sui massimi sistemi il povero Padre Balducci… poco più in là, nella via dei Roccettini, l’incidente d’auto che per un soffio non mi ha fatto scoprire se di là c’è qualcosa o meno (me la cavai con una notte di coma per la botta in testa, una clavicola rotta e qualche cicatrice ormai quasi invisibile), volti del passato appena cambiati dal tempo (amici dei tempi dell’università, vecchi compagni di catechismo, un caro amico scampato a un brutto colpo, un amore passato un tempo negato e ormai svanito…), presenze nuove, continuità di affetti con pochissimi, folla di vite e visi e mani e lacrime e sorrisi tirati…

13-novembre-2016-spalle-alla-badia

Guardare avanti, indietro non si torna, il passato è una terra straniera…
Ma senza dimenticare, senza scordare, senza lasciar cadere dal cuore e dalla mente chi ci ha dato tanto. Il sorriso di Padre Sergio quando mi ha vista e riconosciuta nella folla durante il funerale di Padre Buonsanti… mi faceva catechismo, mi preparò lui alla Prima Comunione. Grazie, Sergio, grazie Padre Sereni… mi tornano in mente tante tue parole sulla paura e il mistero, sull’anima che nessuno ci può strappare pur torturandoci il corpo, sulla speranza e l’amore, sul conflitto tra ragione e ragione (quasi mai tra ragione e torto).
E poi Tommaso, Simone, Marinella, Giuseppe, Stefano… riabbracciare in un pomeriggio persone che volevo rivedere da tanto tempo senza mai trovare un momento è stato un regalo commovente di Peppe. Ci voleva la tua morte per farci ritrovare insieme finché siamo vivi!

13-novembre-2016-dopo-il-funerale-alla-badia

Dopo il funerale, prima di tornare a casa a stringere sposo e bimba, la vita che continua, ancora un momento di respiro in solitudine. Tutti andati via, chi resterà con Padre Sereni alla Badia? 
Voglia di luce, calore, vita nuova.
Stasera preparo lo spazio per il presepe e inizio a decorare l’albero… quest’anno lo voglio il Natale

in Battistero

4 La luce di MariaLa luce di Maria scesa per un po’ di nuovo ad altezza di occhi nudi, la vetrata restaurata del rosone centrale della facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, l’Assunzione di Maria, realizzata sul modello in cartone di Lorenzo Ghiberti, rimarrà esposta in Battistero fino all’otto settembre.
Dal Duomo al “bel San Giovanni” e oggi a dare altra luce alla mia giornata speciale.

4 verso la comunione

4 luglio 2015 la mia Cresima in BattisteroCresima da adulta.
Confermazione in piena consapevolezza dei doni ricevuti da neonata nel Battesimo. Da ragazzina, lasciata libera, non la feci. Poi una lunga storia… oggi, con Don Vincenzo che concelebrava insieme con Monsignor Corti, con Anna, già madrina di Viola al Battesimo della mia bimba oggi mia madrina di Cresima,

4 tra don Vincenzo e Anna

nella luce del Battistero,

4 LUCEmentre fuori il termometro schizzava verso i 40 gradi all’ombra,

4 appena arrivatecon zio Giovanni che è venuto nonostante gli avessi detto di stare attento al grande caldo e che comunque sarebbe stato presente nel cuore e con le preghiere … grazie, zio! Sono quasi tutte sue le foto scattate col mio cellulare rinato.

4 zio Giovanni e Anna2Con Franco anche, c’era tanta rappresentanza del Preziosissimo Sangue in questo sabato di fuoco…

4 Cresima mi allontanavo dall'altareE con lo sposo vicino. Grazie, Sandro!

4 con Sandro2Grazie per i tuoi sorrisi e il tuo abbraccio ogni volta che l’emozione mi faceva vacillare, grazie per esserci anche quando non condividi le mie scelte, non per accontentarmi, ma per vedermi felice e stare con me passo dopo passo. Grazie, Amore mio per la vita!

4 con Sandro1Grazie, Anna!

4 Anna accanto a me

4 doc

Grazie, mamma, che sei rimasta a casa con Viola… era davvero troppo caldo per portarla con noi.

4 Cresima h
Grazie a tutti.
Grazie a Elisabetta per la presenza e per le foto con la macchina che mi manderà per post@ e per il regalo inatteso. Un libro che sembra scritto per me….
Come davvero non mi aspettavo i regali della madrina.
Oltre il dono dello Spirito che altro volere? Già la presenza di tante persone che mi vogliono bene è stata un di più e poi… anche i regali! La mia madrina, fotografa vera, poteva lasciarmi senza una Canon?

4 i regali di Anna e Elisabetta

Grazie ancora, Anna!

4 in Battistero

Meglio in teatro che ladri…

11 Aprile 2015 ViolaPopViolaPop o, meglio, “Violapoppe” come diceva Borja Valero al telefono dal privé della coppe, non è stato soltanto uno spettacolo divertente, commovente e ironicamente surreale. ViolaPop, lo spettacolo in scena al Teatro Puccini di Firenze venerdì 10 e sabato 11 Aprile 2015 (perché una serata sola non bastava, biglietti subito esauriti per la prima, ma, a dirla tutta, per tutti noi esauriti ci vorrebbe qualche replica ancora, come terapia di mantenimento), rimescolando emozioni e ricordi, paure e speranze di una tifoseria indomabile e pluribastonata da Madama Sfortuna, ci ha fatto da psicoterapia di gruppo, con lacrime agli occhi dal ridere e sorrisi affiorati tra brividi e lacrime, tra “London calling” dei Clash e i cori dello stadio, tra un violino e la memoria vivida del gol di Bati a Wembley , la lista della spesa,  

11 Aprile 2015 Post it Violapop

la sciarpata finale (sì, in teatro ho portato la sciarpa magica indossata tante volte in Curva Fiesole, dalla C2 con Nicodemo e Longo al ritorno in serie A e successivi alterni rovesci di fortuna e delusioni, sogni europei e provinciali soddisfazioni),

22 ottobre 2011 col Norfo in Curva Fiesole

l’occasione di riabbracciare finalmente il Norfini (aveva lasciato i suoi guanti da neve in ospedale, quando è nata Viola e per due anni e passa sono rimasti a casa nostra dal reparto Maternità, anche se ci siamo rivisti al volo in qualche momento poco felice), Scaccomatto (sua la foto del trio ricostituito Lorenzo64, Cateviola e Nuta a cena prima dello spettacolo), tanti amici in sala e incontri per via,

11 Aprile 2015 Norfo Cate Nuta

…come i’ Pelle e Chiara, correndo a piedi verso il Puccini in via Baracca dopo la pizza da Tito. E i’ Pelle mi ha consegnato spilla e adesivo di Radio Tegame, dove da un po’ di tempo canto anch’io (da “Guarda che luna” alla “Vie en rose“, passando per “Geeg Robot d’acciaio”)

11 Aprile 2015 Phavitudine

e la grande Monica Ceccatelli (presidente di Piccino Picciò) e i’ Baratti (Barattistuta, leader vulcanico degli Alterati Viola) e, in sintesi, la Curva Fiesole in trasferta sulle poltroncine di un teatro a godersi la musica dal vivo di Alessandro Nutini e Andrea Orlandini (il Nuto e l’Orla della Bandabardò) e le battute geniali di Ben, ma pure la garbata simpatia del giovane Dovellini e il talento di Leonardo Venturi.

11 Aprile ViolaPop scenografia

Insomma, che confusione… Salah perché ti amo!

 11 aprile 2015 Violapop finale

p.s. il Maestro Borja Valero era davvero presente in sala, non sabato sera, ma venerdì, alla prima.
p.p.s. la partita di domenica a Napoli è andata come diceva Giancarlo (che in noi convive sempre con Gianfranco, quello che sogna e gode anche se un si vince una coppa neanche dal gelataio), ma passare un’altra serata a rammemorare Nicodemo e Longo o a scherzare sulle pagelle di Cois… non ha prezzo

Ieri, con i Magheri

“… cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova…”

(Isaia, alla messa di ieri per Riky in Santo Spirito)

foto di Chiara Scali

foto di Chiara Scali

Confesso che quando il sacerdote ha detto “un anno fa il Signore ha chiamato a sé Riccardo…” mi sono dovuta mordere le labbra per non gridare “il Signore lo ha chiamato? O ce l’hanno spedito a suon di botte?”… poi, però, il celebrante ha chinato il capo e aggiunto “lo ha chiamato a sé con modalità così dolorose che è difficile accettare…” e ha ribadito che “la giustizia terrena deve fare il suo corso”. E al presidio in piazza Santo Spirito c’era anche l’avvocato Fabio Anselmo.
Una messa per cercare consolazione, pregare per chi non c’è più e ancora di più per chi resta (Brando senza il babbo, Rosangela senza lo sposo, Guido senza un figlio, Andrea senza il fratello, tanti amici senza l’indimenticabile sorriso di Riky), ricordare con spirito nuovo, continuare a cercare verità e giustizia senza violenza ulteriore, senza perdere fiducia nell’umanità che in Riky brillava più delle stelle.

Un ritrovo per tenerci la mano, affogare in un abbraccio, in mille abbracci, il dolore e la rabbia, accendere luci di candele, fiaccole, sorrisi contro il buio della sera che calava un anno dopo la fine assurda di un giovane uomo disarmato e disarmante.

Ieri a Firenze sembrava primavera.
In autobus, all’andata, un attacco di panico vinto solo pensando a dove andavo e perché… incontri strani (e pure buffi) lungo le rive dell’Arno, a passi svelti per paura di fare tardi, quasi di corsa contro l’ansia che montava… e una sosta sul ponte Santa Trinita per godermi la Luna e il Ponte Vecchio.

3 Marzo 2015 Ponte Vecchio e LunaAppena arrivata in piazza Santo Spirito, appena visti i Magheri…mi sono sentita a casa, tra fratelli e sorelle. E l’abbraccio di Guido Magherini, ancora una volta, mi ha confortata e stupita (un babbo straziato da una simile perdita che regala forza e affetto con tanta spontaneità… la mela non era caduta lontana dall’albero), come il sorriso e l’abbraccio di Andrea, poco dopo, entrando in chiesa per la funzione.

3 Marzo 2015 con lo striscione per Riky

Prima della messa abbiamo steso uno striscione che il vento faceva volare via… nastro adesivo e mani a tenerlo lì con noi. Lo striscione. E il ricordo di Riky. Mi hanno persino immortalata con il mio cappello rosso e un’amica rasserenante (Anna Maria, siamo finite nella galleria di Repubblica on line).
Dopo la messa, una fiaccolata e tanti ricordi…

3 marzo 2015 Andrea Magherini per Riky
Ieri a Firenze, per Riky, c’era anche Giancarlo Antognoni, l’UNICO DIECI.

3 marzo 2015 Antognoni e Guido Magherini in piazza per RikyC’era la Curva Fiesole, il cuore del tifo viola.

3 marzo 2015 Curva Fiesole per RikyIeri a Firenze c’era Ilaria Cucchi, splendore di donna, sorella privata crudelmente del fratello, sempre vicina a chi subisce perdite così ingiuste. La sua carezza a Guido Magherini dice tutto.

3 marzo 2015 carezza di Ilaria Cucchi a Guido Maherini

C’era e c’è sempre il coraggio di Andrea.

3 marzo 2015 Andrea Magherini per Riky

Ieri a Firenze nessuno poteva dimenticare l’anniversario della morte di Riccardo Magherini, in tanti, davvero in tanti in piazza Santo Spirito per abbracciare Guido e Andrea, salutare gli amici di sempre e nuovi amici incontrati in questo lungo intenso anno senza Riky. E poi tornare a casa, soffocando lacrime lungo il percorso di quella notte…

3 Marzo 2015 dal ponte Santa Trinita

Ieri a Firenze sembrava già primavera.
Oggi tornato a piovere un mondo freddo e grigio. Con tristi scontri e caos…

diciamo

Viola 1 maggio 2013…ancora non ci credo. Questi occhi ogni giorno più attenti e curiosi, a volte assorti, seri e concentrati, spesso illuminati nei sorrisi più gioiosi che conosca… queste dolcissime labbra, questo nasino ancora col ‘morso della cicogna’ … questa persona tutta nuova che ogni giorno scopre qualcosa di sé e del mondo intorno… Viola, insomma, questa splendida sorpresa della vita, da me è venuta alla luce. Sono la sua mamma e voglio amarla per il resto dei miei giorni, nutrirla, farla crescere, darle tutto quel che posso e proteggerla sempre. E non sempre sarà possibile.

 con il body di Giovanna

Viola si diverte con tutto e con poco o nulla. Con le canzoni che le invento e con i video se qualcuno glieli mette in funzione, ma sa giocare bene anche da sola con le ombre sulle pareti e le luci sul soffitto. Si è fissata col lampadario in sala, sembra ne sia proprio innamorata e spesso il babbo la porta su a trovare il suo ‘fidanzato”

1 Viola al lampadario

A Viola piace conoscere i miei amici. Si è divertita tanto con Enrico, con cui s’è passato il pomeriggio del Primo Maggio, in casa causa pioggia, con una bella torta al cioccolato portata da lui per festeggiare in ritardo il mio compleanno (ottimo, doppio dolce per me quest’anno! Del resto, come dice Ilike, “in gravidanza si deve mangiare per due, quando si allatta … per quattro”).

1 EnricoViolaCateEnrico ha scoperto la forza della piccolina: non voleva rendergli il dito!

1 EnricoSandroViola2

A Viola, ancora, non abbiamo fatto fare i vaccini indicati per l’età. Un mese di letture, discussioni, raccolta di pareri difformi, paure, dubbi, domande, consigli a volte richiesti a volte arrivati a sproposito, ricerche di vario genere e … stamani telefonata al CUP per sfinimento (“non sono obbligatori, ma VANNO FATTI”, “sono obbligatori quattro, ma si può fare solo l’esavalente“, “no, non sono più obbligatori… e sono pericolosi”, “non vi dicono la verità…”, “fateli e basta, senza non si può…”) e non c’era posto a Firenze fino a giugno (al presidio sanitario vicino a casa non c’è posto fino a luglio). Ok, ci siamo decisi tardi noi, ma non era una decisione facile. E di certo non ci hanno aiutati il sito del Ministero o l’opuscolo della Regione. Mancanza totale di chiarezza. Prenotato per il 17 maggio a Campi. Leggermente in ritardo sulla ‘tabella di marcia’ consigliata (o imposta?). Non prima di aver tentato un’ultima volta di sapere “ma sono obbligatori o no?” “Diciamo che sono obbligatori”.

Diciamo.

Dico che non è una libera scelta. Dico che quel “diciamo” dice tutto.

E ci ho pianto per due ore, dopo. Pensieri neri mi hanno divorato …e me la sono tenuta stretta ogni istante. La mia bambina…

Che non le accada nulla di male, perché non risponderei di me …

non lo so

6.4.2013 violette2

chi mi conosce sa che temo la primavera, la stagione che più mi scombina, ma stavolta l’aspettavo e …

6.4.2013 violette

sembra che sia arrivata.

6.4.2013 violette3

Le violette ringraziano il primo giorno senza pioggia e con temperatura mite.
E anche la nostra piccola Viola si è presa un po’ di luce all’aria aperta 

6.4.2013 Sandro, Cate, Violacon babbo e mamma sempre più stanchi, ma orgogliosi della sua bellezza minuscola e ribelle.
Venerdì, a Firenze, era tornata l’amica soprano, con una ricarica di taralli e la sua ventata di gioia di vivere oltre ogni dramma dell’esistenza.

5.4.2013 Cate Viola e IlikebellaE di casa ormai è anche il suo collega Giuseppe… un gigante accanto a me e alla bimba,

5.4.2013 Cate Viola e Giuseppe

un artista serio, traviato dal limoncello fatto in casa dal mio sposo!

5.4.2013 Giuseppe e limoncellotanti pensieri e diverse lacrime in queste sere… frammenti di ricordi, accenni di discorsi … lascio perdere tutto, non ho la forza né il tempo per acciuffare il filo perso, so che ancora c’è un mondo là fuori, a volte affido al vento, via facebook o con sempre più rari sms, briciole di riflessioni nel cuore della notte, ma di mettermi a scrivere sulla tastiera o su carta no, non ho il cuore, totalmente preso da quell’esserino che mi adora e mi consuma.

05042013nanna

Qui però voglio custodire almeno le immagini dei momenti in cui l’isolamento si apre e ritorno a sentire anche il mio essere al mondo. Non so perché

i giardini di marzo…

3.4.2013 sul fasciatoio

ce li siamo persi.
Da quando è nata Viola, nella notte di febbraio che mi ha resa mamma, pioggia e freddo e febbre e corse contro il tempo in un tempo stravolto… e colorato di un unico fiore.
Solo il primo Aprile, Lunedì dell’Angelo, siamo riusciti a portarla a spasso in carrozzina, approfittando di una tregua dalla pioggia e della giornata festiva… cioè della presenza a casa dello sposo, perché da sola non ero capace di chiudere e riaprire l’enorme astronave (per il trasporto dal quinto piano in un ascensore troppo piccolo, senza contare le scale nell’androne… alla faccia dell’abbattimento delle barriere architettoniche! Ci fosse un disabile nel condominio …) con lei dove? Dentro, ovviamente, no. In braccio durante le operazioni … per ora difficile, poi magari diventerò abile a far tutto con una mano sola, come le super mamme da vignetta…intanto si è capito come va fatto (non era immediato manco capire il meccanismo di chiusura “a libro” dell’avveniristico veicolo).

1.4.2013 fuori con Viola

E ora vorrei dedicarmi, finalmente, alla coperta Bai Jia Bei… ero in attesa dell’ultimo pezzo di stoffa (grazie, Lorena!),

25.3.2013 stoffa Lorena

ma questo non è l’unico motivo del ritardo. Il punto è che Viola è nata prima del previsto e una volta nata lei non avanzava certo tempo per cucire. Prima che nascesse, il finale dell’attesa è stato mangiato da tutti quei controlli inutili e stressanti che mi imponevano, buttandomi tra le gravidanze ad alto rischio (!). E non sono una sarta. Anche per questo avevo bisogno di una mano almeno in soccorso. Oggi, con l’aiuto della nonna, si ricomincia.
Intanto, giorno per giorno, mese per mese, quei ritagli colorati sono stati carezze nell’attesa di dare alla luce la mia bimba, pensieri e a volte preghiere per lei. Doni che meritano di essere raccolti nella composizione per cui sono stati mandati, ma che mai sono stati trascurati o dimenticati.

prova di Bai Jia Bei

Ci tenevo a farlo sapere a tutta la “tifoseria” a distanza che ci ha accompagnate… si riparte dalla prima prova su base viola, con le aggiunte e gli ultimi arrivi.

3.4.2013 fuori con Viola in carrozzina

P.S. oggi siamo uscite di nuovo, accompagnate dalla nonna (non c’è un portiere qui)